Quest'anno ho deciso di contagiarmi col Covid al primo giorno di vacanza, quindi per un po' di giorni mi sono guardato dei video su YouTube a tema motori (cosa che non faccio mai, ritenendo i video una perdita di tempo rispetto alla lettura) e ho divorato tutti i più recenti articoli su PistonHeads, forse l'unico sito rimasto con contenuti sia di sufficiente qualità, sia costantemente aggiornati.
La scelta per i video è ricaduta su quelli di Jay Leno, che erroneamente giudicavo barbosi, invece sono estremamente curati e pieni di sostanza. Anche durante una semplice chiacchierata con un ospite saltano fuori informazioni tecniche altrimenti difficili da reperire, come il fatto che Porsche monta una dozzina di pompe olio sui più recenti motori delle GT3 per farli girare in pista a 9.000 giri senza problemi di lubrificazione.
I proprietari delle auto restaurate e immancabilmente migliorate portano una miniera di informazioni sulla "filosofia" che ha improntato il loro lavoro; filosofia che traspare chiaramente nel risultato finale, che sia un restomod od un classico ripristino.
I video di Jay Leno sono in inglese americano, quindi un po' più difficile da comprendere per chi non mastica la lingua rispetto all'inglese d'Inghilterra, ma i sottotitoli ormai sono perfetti e su YouTube si può rallentare leggermente la riproduzione, se necessario. Consiglio caldamente di fare lo sforzo di guardarne qualcuno, ne vale la pena:
https://www.youtube.com/c/jaylenosgarageCiò che mi ha colpito da fruitore non abituale è la reputazione che abbiamo noi italiani (intesi sia come appassionati di auto sportive, sia come costruttori) a proposito del chilometraggio: Jay Leno ci prende bonariamente in giro per l'ossessione nel tenere le auto ferme in garage, mentre il proprietario medio di Porsche, per esempio, in tutti i Paesi del mondo trova un punto d'orgoglio nell'averci percorso un sacco di strada.
Ora non sto a trovarvi l'episodio ed il minuto secondo esatto dove vi accenna, farei perdere parte del piacere di guardare i video estrapolando singole frasi dal contesto, ma la cosa mi ha colpito. E' la riprova che negli ultimi anni siamo scivolati verso una situazione che ormai permea buona parte della realtà degli appassionati italiani e, tutto sommato, ne rovina il divertimento con la ridicola scusa di conservare il mezzo.
La conservazione ed il restauro conservativo sono due questioni affascinanti, ma molto, molto complesse, specie se applicate a beni fungibili come le automobili. Il semplice appassionato di auto non è in grado di affrontarle con le sole conoscenze di base sulla storia di un marchio e sulla meccanica applicata nel suo garage, quindi o ci si studia BENE la materia e la si applica come si deve od è meglio usare la macchina al massimo delle sue possibilità, per la propria soddisfazione. Altrimenti, si finirà CERTAMENTE per conservare male l'oggetto e non goderselo nemmeno.
La riprova di tutto questo ce l'ho avuta leggendo un articolo su PistonHeads dove un appassionato presenta la sua vecchia 911, frutto di molti anni di passione ed impegno nel restauro, ma anche oggetto che gli ha dato infinite soddisfazioni, tanto da entrare a far parte di diritto della sua famiglia:
https://www.pistonheads....e-911-t-ph-carpool/46056Fra le cose che dice ce n'è una molto significativa: fa parte di una piccola comunità di appassionati, come LLCC, dove però "Nessuno parla di basso chilometraggio o valore di mercato", solo di piacere di guida e di come migliorarlo, migliorando l'auto.
Non è che stiamo sbagliando qualcosa?