Postato in origine da: andreagiov 
FrancoZ, grazie per la risposta che, come sempre, denota intelligenza e saggezza...
La mia era una domanda quasi retorica, dettata, in parte dalla malinconia dei tempi che furono (e che, ahimè, non ho vissuto, perché facevo altre belle cose...)
Secondo me il Challenge è oggettivamente meglio ora rispetto all'inizio. Tutti noi tendiamo a ricordare i momenti migliori del passato e a cancellare i più brutti, quindi la malinconia e comprensibile, ma i pochi che hanno attraversato tutto questo decennio in circuito e non dietro a un monitor a brontolare credo lo possano confermare. Eravamo davvero approssimativi, piloti e organizzatori, infatti bisognava confidare molto sulla fortuna per girare in pista a lungo e senza incidenti, cosa che adesso si dà troppo frequentemente per scontata. Guardate che negli altri eventi non è così rosea la situazione, anche se dai roboanti comunicati stampa su Facebook (sic!) ciò non traspare, c'è gente che scappa dopo un incidente col beneplacito di un innominabile organizzatore e altra gente che pur facendo segnare dei tempi sul giro più da schifo dei miei entra col coltello tra i denti e dimentica specchietti e limiti della pista.
Si sarà anche persa la parte più naif, non dico di no, ma è un processo inevitabile, l'ambiente e gli uomini cambiano. Se prima di me organizzava un altro e dopo di me un altro ancora non è per caso. Oggi a mio giudizio si può inventare e rischiare meno rispetto a tre, quattro, cinque anni fa, è diventato tutto più complicato e farraginoso. Gli autodromi sono più rigorosi e costosi. La pastasciutta ancora calda portata ai box di Imola coi furgoni oggi non potrebbe più esistere per non ledere gli interessi del ristorante interno. Un'endurance come la prima che organizzammo a Cremona, secondo me il momento di più alta follia sportiva della passata gestione

a DarioG non sarebbe più permessa, anche se lui volesse. Farà altre cose, né migliori, né peggiori, solo diverse, perché periodo Covid a parte le persone hanno bisogno di uscire di casa e qualcosa s'inventeranno sempre.
Postato in origine da: andreagiov 
P.s. se alcuni migrano verso altri lidi, in cerca di coppette facili e "visibilità" per un giorno, beh....Che vadano pure (non la penseranno così gli organizzatori

). Evidentemente, non hanno capito lo spirito del Challenge.
Qui ho conosciuto un sacco di belle persone e mi sembra che, comunque, ci sia anche un flusso migratorio in entrata....
I numeri danno ragione al Challenge, i nuovi ingressi sono sempre stati più delle uscite. Che ci siano Lotus, MX-5, Porsche o qualsiasi altro marchio cambia poco, si fa di necessità virtù, tanto contano le persone che guidano, più che le le macchine.
L'idea del trofeo "solo Lotus" avevo visto parecchi anni fa che non stava in piedi e non serviva un genio per capirlo, bastava fare i conti, un'attività noiosa, ma fondamentale. La progressiva apertura ad altre vetture è stata
conseguenza della mancanza di Lotus, non causa, anche se le resistenze da parte dei piloti furono tante. D'altronde, loro giustamente sono attenti al lato sportivo dell'evento, l'organizzatore alla sua sostenibilità.
Sono fermamente convinto (leggasi ho più volte fatto i calcoli anziché basarmi sulle impressioni) che non ci sono i numeri per un trofeo solo Lotus "serio" in Italia, anche se arrivasse qualcuno con la divinatoria capacità di ricomporre tutte le beghe e le antipatie incrociate fra gruppi e gruppetti di lotussari-suocere che gli impediscono di frequentare lo stesso paddock nello stesso giorno.
Si sarà sempre "condannati" a convivere con altri eventi e con altri organizzatori, con tutto quello che ne consegue, dall'aumento dei costi perché si devono pagare altri professionisti, alla minor elasticità nella gestione del tempo a disposizione (scordiamoci il quarto d'ora in più alla fine per i recuperi od il turno lanciato), ai box occupati da partecipanti "più importanti", alla convivenza in pista di auto stradali con auto da corsa, all'obbligo di comprare qualcosa come benzina/gomme/assistenza dall'organizzazione a prezzi fuori mercato, ecc, ecc, ecc...
L'ho visto nella realtà, in questi anni sono stato spesso ad eventi extra-Challenge, mentre i loro organizzatori e alcuni dei partecipanti il Challenge non lo sono mai venuti a vedere per partito preso.
Quindi tanto vale abbandonare quest'idea e "accontentarsi" di girare fra auto diverse fra loro, ma almeno senza rischiare di salutare qualcuno che non ricambia la cortesia perché... non ricorda nemmeno lui perché!
Postato in origine da: Boxer 
Ho grande affetto e stima per FrancoZ, senza di lui non avrei vissuto anni stupendi col gruppo, ma la storia delle “coppette” non l’ho mai sposata, anzi io non le avrei mai introdotte, perché molti si divertono semplicemente a pistare in compagnia per poi finire a prendersi in giro ai giri di ammazzacaffè al ristorante.. per alcuni come ma la parte migliore della giornata 😁
Il punto è che le coppette ci sono sempre state, a partire da quel lontano 2009 in cui ci trovammo per la prima volta a Varano e non hanno mai impedito il banchetto ai box, la bicchierata finiti i turni e le cene prima o dopo il trackday. L'evoluzione del Challenge in qualcosa di altamente competitivo non è stata incentivata dall'organizzazione, alla quale la questione non stava certo a cuore, anzi, era piuttosto fonte di preoccupazioni e ulteriore impegno, è stata invece un processo naturale, dovuto a due fattori concomitanti: non c'erano altri trofei dove confrontarsi col riscontro oggettivo del cronometro ed era un periodo in cui un buon numero di persone aveva una disponibilità economica che nel 2020 è assai rara e nel 2021 probabilmente lo sarà ancor di più, purtroppo.
Il regolamento non era dissimile da adesso, c'erano meno classi, questo rendeva ovviamente più difficile vincere, ma chi elaborava allora perché prendeva 10 secondi dal primo, non capendo che era inutile, elaborerebbe anche adesso se ne avesse le possibilità economiche, stanne certo.
Togliere le classifiche e le coppe vorrebbe dire ridurre l'evento ad un normale trackday. Ci hanno provato in tanti e si è visto che non sta in piedi: non si riempie la pista e quindi un organizzatore non lo può fare, altrimenti ci perde, mentre i piloti da soli, per i motivi che hai giustamente detto tu, non troveranno mai il tempo e la voglia necessari per accordarsi fra di loro trovandosi nello stesso giorno e alla stessa ora in pista, coi turni già pagati e ognuno con un sistema di cronometraggio funzionante a bordo.
Quindi, siamo "condannati" ad avere delle classifiche. L'unica differenza l'ha fatta il passare del tempo: i piloti più avveduti hanno limitato la preparazione o sono passati ad auto meno costose, gli altri hanno finito i soldi (magari prendendosela col resto del mondo per questo). L'epoca della competizione estrema era GIA' finita tre-quattro anni fa.