Postato in origine da: Losna 
Io ho l'impressione che circuiti "recenti" come Adria, FC, Cremona, abbiano investito in infrastrutture "extrapista" (costruzione box, bar, terrazze ecc) molto più di circuiti "storici" come Monza, Imola, Varano, Misano, Vallelunga, Magione, che di strutture "extrapista" si sono certamente dotati, ma in tempi molto più lunghi. E ignoro quale tipo di ritorno possano dare questi investimenti "extrapista". Mi risulta invece che molti circuiti francesi ed inglesi, a fronte di piste magari molto belle (anche se a volte carenti dal punto di vista della sicurezza), abbiano infrastrutture scarse se non fatiscenti. Può essere questo il problema? L'impossibilità di rientrare dei debiti certamente fatti per strutture che, in sé, non sono indispensabili al funzionamento di un circuito automotociclistico?
A me pare che tutte queste strutture siano sovradimensionate rispetto alle piste di pertinenza. Io capisco che la F1 e la MotoGP esigano certi livelli di servizio, ed infatti Monza/Imola/Misano li hanno, ma mica FC o Cremona possono sperare di avere quel genere di gare!
Il problema è che da noi la cultura motoristica è molto indietro rispetto ad altri paesi: a livello di tecnica e di motoristica spesso abbiamo insegnato a tutto il mondo, ma manca la cultura del motorsport inteso come sport praticabile ed accessibile a tutti, proprio come il calcio, la pallacanesto, la scherma ed altri sport.
Questo fa sì che si sia imposto come sport d'elite e lo sport d'elite spesso richiama "sportivi" piu' attenti alle strutture "extrapista" che alla pista stessa.
In UK il piccolo team che partecipa a competizioni minori non pretende di andare in pista a provare portandosi dietro l'intera factory, non pretende il Box nuovo e grande, non pretende il bar....tutto e' spesso e volentieri equiparato ad una scampagnata tra amici in cui si mangia, si gira, si comprano gadget dall' omino che vende le magliette, si bivacca sul pratino adiacente il circuito...poi c'e' chi prende le cose un po' piu' seriamente, ma l'interesse principale e' sempre e comunque la pista e non il contorno.
Anche chi assiste alle gare interpreta la manifestazione come una scampagnata, sia essa una gara minore o una gara titolata.
Questo permette di fatto di avere un gran numero di appassionati disposti a spendere cifre non troppo lontane da quelle che spenderebbero per assistere o partecipare ad altre manifestazioni e di conseguenza si riesce a mantenere dei costi tutto sommato economici ed alla portata di tutti, anche a fronte di strutture non proprio all'avanguardia.
Da noi tutto questo, al di fuori di rally e salita non esiste (ed anche lì potremmo parlarne)...le piste si dotano di super tribune che poi rimangono sempre vuote, non pubblicizzano gli eventi in modo massiccio, non creano interesse attorno alla struttura, non la conivolgono anche al di fuori della stessa circolazione di veicoli (che so, penso ad un concerto, o ad una mostra scambio sulla falsa riga di quello che fa Imola ecc.).
Su tutto cio' ha pero' anche colpa l' ACI/Csai, il CONI e le TV private che non hanno interesse a pubblicizzare e creare interesse su competizioni minori, rimanendo di fatto tutto relegato allo zoccolo duro degli appassionati ed agli addetti ai lavori
Purtroppo finche' noi stessi non cambieremo mentalità sarà sempre peggio...e la presenza e l'interesse massiccio di un altro sport come il calcio non aiuta di certo!