Quest’anno sono stato poco assiduo (ho saltato Mugello e Misano), quindi al Tazio la fregola era maggiore. Tanto è vero che fra Opl, Turni ed Endurance mi sono sciroppato 274 km di pista.
Andata e ritorno in giornata, da casa ci metto un’ora e un quarto. Arrivo in paddock come al solito ad ore antelucane e ovviamente sono il primo cliente di MacAuto: monto un treno di A052 usate (usate mi pare solo a Varano, ma già ben consumate) e mi godo l’arrivo degli amici.
Dicevo, fregola: in OPL avrei dovuto semplicemente regolare le pressioni, ma mi trovo a fare qualche giro in più, giusto per scaricarmi un po’ e poi carico come passeggeri Devo e Silvio052 (uno alla volta, non insieme) per un paio di giri conoscitivi della pista. In Opl faccio un 1.38 netto, più alto del mio best dell’anno scorso.
Primo turno: entro, due giri, 1.38.5, tactactactac sul rettilineo, penso subito ad una gomma dechappata. Sapendo che se mi fossi fermato in pista avrei provocato una rossa, decido (sbagliando) di fermarmi subito dopo il traguardo, nella corsia zebrata che separa il rettilineo dalla pitlane e controllo: sì, la gomma è decisamente dechappata. Il commissario ovviamente mi dice (molto cortesemente e simpaticamente) di NON fare retromarcia in pitlane ma di rientrare completando il giro, cosa che ovviamente faccio. Ed in paddock scopro che la gomma è decisamente malconcia. Senza questo inconveniente avrei superato i 300 km di pista.

Elena ha un altro paio di mie A052, più vecchie e consumate e riesco ad utilizzarle nei tre turni successivi, distruggendone una nella stessa maniera. Non riesco più a ripetere il tempo della OPL, faccio diversi giri in 1.38.5 o poco sopra (scarto fra best e 7° tempo 0,291). Secondo in Entry, una vita dietro al ben più veloce Fortizia.
Beh, sono senza gomme per l’Endurance… ah, no, da Elena ho anche 4 vecchissime ZZR che mi ha già montato su un secondo set di cerchi. So che sono decisamente più lente delle A052, ma me le faccio andare bene, anche perché, secondo accurati calcoli astronomici e trigonometrici, il 3° o 4° posto in Endurance, evitando caxxate, dovrebbero essere alla portata.
ENDURANCE!!!! Si parte, già dal secondo giro ho alle spalle Federica, con la bellissima ND da Gentleman, che è più veloce di me (in Challenge mi ha dato 3 secondi sulla media). Io giro sul piede dell’1.40/1.41. Mi tallona costantemente per i primi 25 minuti, è un martello, non commette errori; in alcuni tratti sono leggermente più veloce io (esse veloce), ma sul dritto si avvicina inesorabilmente. Più di una volta mi affianca quasi completamente, ma io tengo la traiettoria interna in rettilineo e riesco a entrare davanti in curva uno (che NON si fa piena). Al 26esimo minuto faccio la sosta, ringrazio tantissimo Silvio052 che, nell’intervallo fra ultimo turno ed Endurance mentre io ero a cambiare gomme, è andato a prendermi una tanica di benzina; non solo, con l’aiuto di Rhen mi ha pure fatto il pieno (io me lo sarei fatto sui piedi, avessi dovuto scendere, visto che ero già abbastanza cotto). La mia sosta è di 10 minuti e 9 secondi, ma ho visto che c’è chi ha fatto meglio, bravi!
Al rientro, visto che la sosta è stata decente, io sono brasato e gli avversari non dovrebbero essere vicinissimi, mi metto a girare su un po’ più lento passo di 1.42/1.43. Vengo raggiunto da Davide H2O con una ND gent. Riesco a tenerlo dietro un po’, fin quando all’uscita del tornantino stretto sbaglio una cambiata e lui mi passa. Sono stanchissimo, ho il piede destro che ribolle (avete presente la raclette?

) per il calore del cambio, non vedo l’ora di prendere la bandiera a scacchi, ragionando dovrei essere secondo o terzo. Il timer mi dice che dovrei vedere il cartello dell’ultimo giro, ma niente… ad ogni successivo passaggio sul traguardo suono il clacson come un ossesso, ma nulla: il cronometraggio non è partito all’accensione del semaforo, bensì al primo passaggio sul traguardo, quindi con un paio di minuti abbondanti di ritardo

. Finalmente vedo l’agognata bandiera e faccio il giro di rientro accelerando e frenando col piede sinistro, perché il destro è brulè.
Porto la baracca da Elena a montare le stradali, premiazioni, sono secondo anche in Endurance. Contentissimo, il Challenge e gli amici del Challenge mi mancavano da Varano.
Riparto verso casa al volo, perché in serata devo raggiungere la famiggghia al mare per quello che probabilmente sarà l’ultimo weekend spiaggioso (per me spiaggiato) della stagione.
Considerazioni:
Bello rivedere le solite brutte facciazze e anche diverse facce nuove.
Organizzazione al top, tempi rispettati al centesimo (al netto dei due minuti di Endurance

), mi pare tutto sia filato liscio.
Comportamento in pista, per quanto ho visto io, impeccabile da parte di tutti.
Brava Federica, adesso aggiungi un po’ di sana cattiveria agonistica e di “malizia” (nell’accezione piemontese) e dietro ne lascerai tanti. Come credo di aver già detto, io a 19 anni avrei attaccato la baracca al muro al primo giro.
Grazie Silvio per la compagnia e l’assistenza tecnica!
Un saluto al carissimo Mario Ricotti, giovanissimo ragazzino con il quale ho avuto piacere di battagliare anni fa a Varano nel Trofeo Seven Caterham

, venuto come spettatore anziché partecipante causa infortunio.
Grazie per gli anni di assistenza tecnica, alimentare ed amicale ad Elena ed ai suoi ragazzi, spero in qualche maniera sia un arrivederci e non un addio. A costo di portare il Challenge a Modena.
E come sempre grazie al team organizzativo: Dario, Umberto, Satz, Wire, Seriano, Diletta!
Modificato dall'utente mercoledì 13 settembre 2023 14.50.33(UTC)
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