Che sta per "business to business to consumer", cioè una modalità di commercio per cui un'azienda all'ingrosso (business), che dispone di un grande e ben fornito magazzino, permette ai suoi rivenditori (business) di realizzare siti di vendita online al dettaglio (consumer) per i prodotti che si trovano in quel magazzino.
La merce ordinata su questi siti dai clienti finali (consumer) è di solito spedita dal magazzino all'ingrosso a loro direttamente, saltando il rivenditore al dettaglio. Così la grande azienda evita la gestione dei piccoli clienti e c'è un passaggio in meno nella logistica che evita di avere due magazzini, a tutto vantaggio del prezzo di vendita.
Tutto oro, quindi? No, perché in questo meccanismo si sono create delle storture.
Intanto, i grandi e ben forniti magazzini sono solamente due o tre e tutti fuori dall'Italia, ma all'interno dello spazio economico Europeo. Ne consegue che le gomme sono fatturate dall'azienda all'ingrosso al rivenditore senza IVA (lo prevedono le norme europee); il rivenditore dovrebbe applicarla prima di vendere le gomme al consumatore finale e quindi versarla allo Stato. Quest'ultimo passaggio non sempre avviene e quindi il rivenditore può gestire quel 22% di margine per aumentare illegalmente il proprio utile o la propria competitività o una combinazione di questi due fattori.
Ciò spiega alcuni prezzi al limite dell'impossibile. O meglio, li spiegava, perché la concorrenza ha fatto sì che per stare sul mercato puntando solo sui prezzi bassi e non sui servizi di qualità sia diventato necessario sfruttare tutto quel 22% per essere competitivi, anziché per incrementare il guadagno.
Così il rivenditore commette un reato senza nemmeno arricchirsi ed il consumatore, nel caso conosca questo meccanismo oppure compri ad un prezzo "impossibile", ne è complice a tutti gli effetti, incluso quello legale.
Poi, visto che i rivenditori sono numerosi, i magazzini all'ingrosso pochi e senza la tipica struttura per gestire il commercio al dettaglio (che appunto delegano ai rivenditori) ne consegue che la comunicazione fra rivenditori ed ingrosso sia ridotta al solo punto di vista contabile e amministrativo. E' impossibile ottenere una risposta rapida e affidabile sulle questioni logistiche o tecniche come reali disponibilità di magazzino o DOT delle gomme perché, semplicemente, al grossista soddisfare questa richiesta costerebbe troppo e spesso non è nemmeno attrezzato per farlo a livello di organizzazione interna e disponibilità di personale.
La dimensione estremamente piccola dei rivenditori, unita al loro margine ridottissimo (vendono prodotti che hanno tutti e non servizi ad elevato valore aggiunto), compromette le loro possibilità di dedicare risorse, sia economiche, sia di tempo, all'assistenza clienti quando qualcosa va storto, tipo quando una gomma si rivela difettosa. L'estrema frammentazione ha privato la rete di vendita di qualsiasi struttura e spesso anche delle competenze tecniche necessarie ad esaminare i problemi. Detto in parole povere, riavere i propri soldi quando se ne ha diritto perché una gomma non c'era o si è dovuto restituirla potrebbe essere difficile o richiedere tempi lunghi.
Infine, su ogni gomma venduta in Italia è incluso un contributo ambientale per lo smaltimento. Lo si paga all'acquisto, in modo che quando gli pneumatici saranno da buttare il sistema abbia già incassato le somme necessarie alla loro raccolta e possa accettare senza problemi il conferimento da parte di chiunque.
Funziona bene, i consumatori non si accorgono nemmeno che esiste e le gomme abbandonate in giro sono state ridotte a zero.
Purtroppo, il percorso che fanno gli pneumatici dall'estero sfugge alla filiera e lo smaltimento, alla fine, non è pagato da chi li ha comprati e usati, bensì "dal sistema", cioè da tutti.
Come accorgersi di quando si è in presenza di questi casi? Semplicemente usando il metodo più antico del mondo per scegliere il proprio negoziante di fiducia: il rapporto umano.
Non è un mistero che qui Mac Auto Divisione Gomme di Maranello fornisca coperture a molti, abbia un magazzino vero e dia assistenza sia in officina sia in pista. Anche Mac Auto ha un sito di vendita online e per uno non del settore non è immediato capire se quel sito mostri giacenze proprie od altrui.
Allora, si scrive o si telefona o si va di persona per capire con chi si ha a che fare, poi si compra da questi se le risposte che ha dato sono soddisfacenti. Esistono anche siti gestiti da persone competenti, affidabili e disponibili, ma comprare gomme da un rivenditore online solo perché si è trovato il prezzo più basso è rischioso e sbagliato in linea di principio.