Avete aperto il thread per vedere il calendario? Beh, sarete accontentati, con alcune limitazioni che saranno tolte nelle prossime settimane, visto che in questo periodo si stilano i calendari sì, ma ovviamente i grandi organizzatori, che vanno nella stessa pista più e più volte in un anno oppure creano manifestazioni di portata internazionale, hanno la precedenza sui piloti itineranti come noi.
Lunghe premesse per sfatare le voci che di solito caratterizzano eventi ben più importanti di questo e per annunciare alcune novità:
1) Il Challenge continuerà a svolgersi su sei date, e sono già tante, visto il clima economico. Eventualmente potrebbero essere ridotte di una, ma non certo aumentate. Il sottoscritto ed i munifici sponsor, poi, sono già sufficientemente miliardari grazie all’attuale numero di giornate, è giusto lasciare spazio anche alle nuove iniziative imprenditoriali che vogliano eventualmente lanciarsi in quest’avventura.
2) Il rapporto (costo per minuto in pista/numero di partecipanti), ovvero l’unica unità di misura sensata in queste cose, rimarrà inalterato, anzi, in alcuni casi potrà diminuire, come già accaduto quest’anno, anche se nessuno se n’è accorto perché non ha perso tempo a fare i calcoli, giustamente, a dimostrazione che il capitolo di spesa “costo pista” non è il più pesante per la nostra passione, ma può diventare argomento di conversazione per passare il tempo.
3) Visto che com’era ampiamente prevedibile alcuni anni fa c’è stata una deriva verso l’aumento dei costi e l’incremento delle prestazioni delle vetture, con conseguenze sulla sicurezza (non quella delle ipotesi forumistiche, quella pratica) e sull’organizzazione degli eventi (ci torno più sotto scrivendo del calendario) si istituisce un secondo trofeo per auto stradali “stock”, inizialmente suddivise in sole due categorie. Per tutte, obbligatori motore e mappa originali, freni originali, gomme in misure di primo equipaggiamento, ammortizzatori con regolazione idraulica a massimo una via, appendici aerodinamiche stock. Scarico, aspirazione e pastiglie freni libere. Il trofeo sarà sponsorizzato da Lotus Roma e dal Team Santilli. Non sottovalutate la novità, perché ne implicherà altre più importanti che saranno illustrate in thread separato a breve. L’obiettivo è far girare queste vetture in turni dedicati, compatibilmente col numero di partecipanti, ovviamente, ed evitare un’escalation di elaborazioni e prestazioni che ha spesso solo effetto sul portafogli, non sul divertimento.
4) Non diventeremo un trofeo di velocità su terra, nemmeno per brevi tratti, altrimenti pur la mia limitata intelligenza avrebbe permesso di capire che costerebbe meno girare su piste non asfaltate che negli autodromi, risparmiando la differenza per baccanali vari.
5) Non diventeremo nemmeno un trofeo dove si fa a sportellate, ma non siamo mai stati neanche un trofeo dove le novità sono bandite per mantenere lo status quo, altrimenti avremmo già chiuso da tempo.
L’esperienza fatta in questi anni (ora qualcuno capirà magari perché il “turno sperimentale” ha questo nome) ha permesso di ottenere la fiducia necessaria da parte dei direttori degli autodromi per girare negli impianti anche con partenza lanciata e sorpassi non agevolati.
Approfitteremo della possibilità? Sì, perché dovremmo farci scappare un’occasione del genere? Si comincerà a Varano su base puramente volontaria (resteranno OVVIAMENTE anche i soliti turni, se qualcuno ha pensato che obbligassimo a girare in questo modo gli esordienti dev’essersi preso un colpo di sole) e si vedrà come funziona la cosa quando applicata più seriamente rispetto al singolo turno sperimentale fatto finora. Con qualche partecipante in più si avrà anche il vantaggio di poter dividere le auto per peso/velocità, magari non in quattro gruppi come nei soliti turni cronometrati, ma almeno in due. Qualche litro d’olio o di Prosecco a fine anno per questa “Classifica relativa” gli sponsor saranno felici di fornirli! La sicurezza dipende dalla testa dei piloti, non dal format della manifestazione che, ricordo, possiamo gestire in autonomia, credo i bluff federali negli ultimi tempi siano stati tutti scoperti.
6) E la sicurezza dipende anche dalle VETTURE dei piloti. Misano e soprattutto il Mugello hanno posto interrogativi importanti. A Misano due auto si sono presentate senza fari e, senza protestare, i piloti le hanno parcheggiate e sono andati a farsi una doccia e una birra al tramonto. Bravi, nessun problema, hanno pagato la loro svista girando di meno. Al Mugello però in troppi si sono presentati in condizioni limite di gomme e assetto anche per l’asciutto, quando pure le previsioni davano pioggia. E anche se le previsioni avessero dato sole il principio non sarebbe cambiato: bisognava girare più piano o venire con gomme meno estreme, su sei date all’anno è matematico che in una pioverà.
Saranno pertanto istituiti controlli di sicurezza sulle vetture. Non li farà il Team Santilli, che è già troppo impegnato con le manutenzioni, ma un addetto dell’autodromo od un meccanico indipendente. Dovrà valutare che le condizioni generali del mezzo siano compatibili con l’utilizzo in pista. Quindi (per esempio) non dovranno esserci gomme alle tele, pastiglie con 2 mm di materiale residuo, sedili e volanti con gioco, pezzi di carrozzeria fissati in modo instabile, ecc, ecc… tutto quello che, nelle gare “vere” è controllato in parco chiuso prima della partenza. Senza offesa per nessuno, ma non si possono vedere dei catorci al paddock correre nelle categorie di auto più veloci dove si è speso tantissimo in motore e quindi non si ha nemmeno la (pretestuosa) scusa del budget.
E’ perfettamente inutile che l’organizzazione squalifichi o penalizzi a posteriori chi perde i pezzi in pista o finisce lungo ad una frenata, deve farlo PRIMA.
Il calendario:
Sabato 5 marzo Varano.
Sabato 23 aprile (in notturna) Misano.
Sabato 21 maggio Franciacorta.
Domenica 26 giugno Rijeka.
Sabato 3 settembre Magione
Sabato 26 novembre Mugello.
Perché manca Imola? Perché, se ricordate l’ultima volta in cui ci siamo stati, alcune auto, di varie tipologie, sono state sottoposte a test fonometrici che sono serviti (assieme ad altri, eseguiti in altre giornate) per stilare un nuovo protocollo di contenimento del rumore, in vigore dal 1° gennaio 2016 e applicato dall’ARPA, organo di controllo ambientale indipendente, quindi senza possibilità di eccezioni da parte dell’autodromo.
Il protocollo è molto severo, non vi darò qui numeri e metodologie di misura, ma brevemente un’auto senza catalizzatore, sia con motore che gira alto come quelli da moto, sia che gira basso come quelli sovralimentati, non passa assolutamente il test. Non lo passa nemmeno una Lamborghini od una 458 Italia originale. Un Porsche GT3 996/997 fa molta fatica. Nei trackday per auto stradali potranno girare solo le auto DAVVERO stradali, quindi con scarichi originali dotati di catalizzatore.
A Imola ci conoscono bene e conoscono bene i nostri risultati: mi è stato detto chiaramente che non possiamo girare se non lasciando fuori almeno un quarto delle vetture.
L’alternativa è pagare la pista per una “giornata in deroga rumore” il 50% in più di quanto l’abbiamo pagata fino ad ora, con corrispondente aumento delle quote di iscrizione o, volendole lasciare inalterate, con peggioramento del rapporto (minuti in pista/numero di partecipanti). Però… questo vuol dire far girare 35 vetture contemporanee anziché le 23 a cui siete abituati ora, addirittura per meno tempo, perché più macchine vuol dire più rischio di bandiere rosse e maggior necessità di “rubare” tempo ai turni per tenerlo di scorta a fine giornata.
Sono assolutamente contrario e credo come me tutti i piloti, a quest’ultiam ipotesi. Sarebbe davvero una presa in giro che lascerebbe con l’amaro in bocca chi si iscrive “sulla fiducia” di anni di trackday con poco traffico e molto tempo a disposizione senza star lì a fare noiosi calcoli.
Cosa possiamo fare per tornarci alle attuali condizioni? O accettare di spendere tanto, le quote si avvicinerebbero ai 450 Euro, o vedere se i proprietari di auto senza catalizzatore sono disposti a modificare i loro impianti di scarico (di conseguenza anche le loro mappe) e fare qualche test durante le giornate di OPL organizzate dall’autodromo, comprando un turno alla volta e quindi perdendo al massimo 60 Euro se l’auto fosse considerata da subito troppo rumorosa.
Attenzione che quanto sta accadendo a Imola sarà prima o poi esteso a tutte le piste, nel nord Europa sta già accadendo, quindi farebbe bene a tutti prendersi per tempo, anche se per adesso basta evitare solamente questo circuito nelle giornate di circolazione turistica.
Bell’argomento di discussione per l’inverno, chi apre il thread?
Perché manca Vallelunga? Sostanzialmente perché non ho idea di quale formula (chicane? Limiti di velocità? Limitazione delle zone per i sorpassi?) bisognerebbe adottare per un trackday cronometrato e, anche avendone idea, nel recentissimo passato le indicazioni sono cambiate più volte. Non possiamo rischiare di girare a non-si-sa-quali condizioni, anche se la pista è molto bella.
Perché manca Cremona? Perché è dimostrato che, se piove, diventa impraticabile. In passato abbiamo organizzato anche eventi a rischio neve (e infatti una volta ha nevicato!) che però è enormemente meno probabile della pioggia. Inoltre, persistono alcuni problemi di manutenzione ai cordoli che potrebbero rivelarsi disastrosi per auto delicate come le nostre.
Perché manca Pavia? Per lo stesso motivo di cui sopra, il rettilineo è ondulato e le vie di fuga sono ancor più limitate.
Perché mancano Adria e Monza? La prima perché non piace a nessuno. La seconda perché non essendo molto adatta alla nostra tipologia di auto e costando parecchio richiederebbe di organizzare un trackday “allargato” a molte tipologie di vetture, racing incluse, con problemi di convivenza e assicurazione RC, non ne vale la pena.
Perché non andiamo in Francia? Perché la pista più vicina appetibile è Lédenon, a 800 Km da Bologna, 850 da Venezia, 700 da Firenze e 600 da Milano.
Almeno, il sacrificio dei 500 Km fra Milano e Rijeka porta in una delle piste più belle d’Europa.
Misano in notturna… Perché non ci facciamo finalmente l’endurance? L’autodromo è d’accordo ed il cronometrista ha già esperienza nella gestione di questo tipo di eventi.
Sommariamente: breve OPL non cronometrata di test, tre turni cronometrati da 20-25’ con un’ora di pausa (compatibilmente con le capacità fisiche dei piloti e pure dei serbatoi) e arriva primo chi copre la distanza più lunga nell’intera giornata.
Niente squadre, perché altrimenti chi viene per tenere un passo tranquillo rischia di sentirsi obbligato ad andare oltre il proprio ritmo da un possibile compagno competitivo.
Gradirei sentire il parere di chi ha già partecipato al Challenge e sa come vanno le cose in pratica. Per me è una “variazione sul tema” molto interessante e chiarisco che non vedo problemi nella questione sorpassi: le auto sarebbero divise come al solito, cioè per tempo sul giro approssimativo e resterebbe l’obbligo di dare strada a chi arriva da dietro, stavolta senza l’assillo di perdere il “giro buono”.
Magione: la nuova gestione mi ha piacevolmente impressionato per competenza e volontà nel rilanciare l’autodromo. Visto che a prezzi umani avremo tutta la giornata a disposizione e anche qualcosa in più se serve, possiamo fare come a Varano (sempre che a Varano la cosa piaccia) e impiegarne parte per dei turni con partenza lanciata e/o un mini rally (chiamiamolo così) dove le auto girano solo nella prima parte di circuito, senza il lungo rettilineo, passando dall’inizio del lungo rettilineo al rettilineo principale attraverso una “esse” (asfaltata!) che taglia a metà l’autodromo. La stessa cosa si dovrebbe poter fare con la seconda metà di autodromo, in contemporanea. Anche questi risultati potrebbero essere inclusi nella “Classifica relativa” (r volutamente minuscola) che a fine anno potrebbe premiare il pilota più eclettico.
Il format principale del Challenge, ovvero la media dei cinque migliori giri di giornata, resta invariato, ma perché non affiancarlo a qualcosa di nuovo? Comincerei ad elaborare queste proposte nel dettaglio se non vi sembrano del tutto da scartare, per fare in modo di occupare parte della giornata con qualcosa di nuovo, visto che finalmente abbiamo l’esperienza e, diciamolo senza falsa modestia, la reputazione necessarie.