Raccolta di pensieri ed esperienze, compresi clamorosi lunghi in pista.
1) Il pedale che si allunga negli impianti frenanti molto sfruttati non è colpa dei tubi di gomma che si deformano, tubi che in realtà in tutte le auto moderne sono di treccia di kevlar
rivestita di gomma, ma del fatto che il fluido contenuto nell'impianto bolle producendo gas, che al contrario dei liquidi è comprimibile. Mettere i tubi in treccia serve solo se i tubi originali di gomma sono vecchi o screpolati, per evitare il rischio di perdite di fluido.
2) Il calore passa dal sistema disco-pastiglia (dove si genera) al fluido tanto più rapidamente quanto meno materiale d'attrito è rimasto sulla pastiglia, che andrebbe cambiata quand'è sotto la metà. Questo è il fattore principale che determina la trasmissione di calore, solo secondariamente viene il tipo di materiale d'attrito.
3) Appena il pedale comincia ad allungarsi si corre il pericolo che, dopo un rettilineo dove
si pensa che i freni possano raffreddarsi, il pedale vada a pavimento con gravi rischi di finire fuori strada o fuori pista.
Il gas che si genera nel circuito è, inizialmente, una piccola quantità; schiacciando il pedale più a fondo del solito si riesce a frenare lo stesso perché si mettono in pressione il fluido e quel po' di gas che contiene; un fluido in pressione non bolle, ma intanto la pastiglia gli trasmetterà ancora più calore e al rilascio del pedale, cioè al diminuire della pressione, bollirà improvvisamente generando una grande quantità di gas che avrà effetti molto deleteri sulla successiva frenata.
4) E' molto più efficace un fluido freni sostituito spesso che un fluido freni di qualità e costo elevati lasciato a lungo nell'impianto. Dopo circa un anno di permanenza nell'impianto un fluido freni di buona qualità diminuisce la propria temperatura di ebollizione del 30-40% perché assorbe acqua dall'atmosfera e l'acqua bolle notoriamente a soli 100° C, peggiorando le caratteristiche del fluido, che quand'è nuovo (si dice "dry", cioè asciutto) bolle fra i 400 ed i 700°, a seconda della qualità, mentre quand'è vecchio (si dice "wet", cioè umido) bolle fra i 200 ed i 500°.
5) Quali fluidi possiamo usare? DOT 3 (ormai in disuso), DOT 4, DOT 5.1 e DOT 6.1 sono compatibili fra di loro e possono essere mescolati. Sono adatti a tutte le vetture moderne.
I fluidi DOT 5 e DOT 6 sono di tipologia completamente diversa, non compatibili coi precedenti, creati per climi estremamente freddi o per veicoli che rimangono fermi molto a lungo. Non assorbono umidità, ma sono comprimibili e hanno un basso punto di ebollizione, sono quindi inadatti alle auto sportive.
6) Il fluido migliore in assoluto non esiste, ma soprattutto le designazioni DOT indicano solo delle caratteristiche minime.
Per l'uso sportivo va scelto un fluido con elevato punto di ebollizione "dry", trascurando il punto di ebollizione "wet" perché si dà per scontato che la sostituzione sia fatta spesso ed il fluido non faccia in tempo ad assorbire umidità. Ad ogni uscita in pista bisognerebbe sostituire almeno la quantità di fluido contenuta nelle pinze e una volta all'anno sostituirlo completamente.
Per l'uso stradale bisogna scegliere un fluido con elevato punto di ebollizione "wet" perché il fluido sarà sostituito solo saltuariamente (ormai gli intervalli prescritti dalle case automobilistiche sono pluriennali) e quindi sarà usato in condizioni tali per cui sicuramente avrà assorbito umidità atmosferica.
Tutto questo perché ho trovato una interessante tabella in rete contenente le caratteristiche dei principali fluidi disponibili sul mercato, incluso il prezzo, raccolte e testate in maniera indipendente e soprattutto ordinabili in base al criterio desiderato:
https://www.lelandwest.c...uid-comparison-chart.cfm